Con il raddoppiarsi della produzione, la proliferazione del fast fashion ha esercitato un impatto ambientale senza precedenti negli ultimi 20 anni. Rispetto al 2000, nel 2014 si sono acquistati a livello globale il 60% di abiti in più, e la durata della vita dei capi si è dimezzata. L’aumento della produzione mira a rendere disponibile nel corso dell’anno una grande varietà di taglie e modelli per far fronte alla richiesta. In questo modo, a fine stagione, restano sugli scaffali sostanziali quantità di invenduto che vanno smaltite con ingente danno ambientale e spreco di risorse. Si stima che ogni anno ben l’85% dei prodotti tessili finisca in discarica.
Le azioni da intraprendere per cambiare questa situazione sono molte, a partire da nuove strategie mirate ad una riduzione della produzione, incentrate sull’intelligenza artificiale e su modelli predittivi delle richieste. Ridurre la produzione senza creare carenze di stock, giungendo ad una catena più consapevole e attenta, potrebbe diminuire alla base l’impatto ambientale.
Riuso e riciclo della produzione
Durante il progetto di CO-CREAZIONE DI MODA SOSTENIBILE, le donne partecipanti al programma di formazione lavoreranno insieme per ri-valutare e ri-usare abiti in buono stato ma desueti, per poi offrirli in beneficienza.