Contesto
La gig economy è una nuova e crescente fornitura di servizi di lavoro sorta come conseguenza dell’ultima rivoluzione tecnologica, e accelerata dalla pandemia. Nell’economia gig i lavoratori raggiungono clienti in tutto il mondo “trascendendo i vincoli dei loro mercati del lavoro locali” (Graham et al. 2017).
Il profilo del GIGGER è quello di un lavoratore indipendente, che beneficia della libertà e della flessibilità offerte dalla condizione lavorativa, ma avverte la mancanza del sostegno dei datori di lavoro più tradizionali e dimostra preoccupazione per la situazione socioeconomica (un approfondimento QUI).
La digitalizzazione non sta cambiando solo la natura dei posti di lavoro e lo sviluppo delle competenze, ma anche il modo in cui il lavoro viene assegnato. Le piattaforme di lavoro digitali (DLP, digital labour platforms) stanno portando innovazione nella distribuzione dell’impiego, con un’affermazione esponenziale in Europa e altrove nel corso degli ultimi anni. Circa 150 milioni di persone in Nord America e in Europa occidentale sono oggi liberi professionisti, la maggior parte dei quali impegnati in industrie e occupazioni creative. Il DLP è stato descritto come in grado di aumentare la produttività, migliorare la flessibilità e facilitare l’integrazione nel mercato del lavoro, fornendo una fonte di reddito ai gruppi emarginati (un approfondimento QUI).
Oggi la Commissione Europea propone una serie di misure per migliorare le condizioni di lavoro nelle piattaforme e per sostenerne la crescita sostenibile.
Per sapere di più sulla GIG ECONOMY in Europa clicca Platform workers factsheet
Scopo progetto
L’obiettivo del progetto è sviluppare un programma di apprendimento all-in-one (MICRO-CORSI, GIG-WORK COME SCENARI, e STRUMENTO DI PIANIFICAZIONE DELLA CARRIERA) per aiutare gli adulti disoccupati a potenziare un misto di competenze necessarie al lavoro a distanza, indipendente, e/o a breve termine.
Il progetto contribuirà ad offrire alle nostre comunità un nuovo modo per riattivarsi più rapidamente dopo la crisi COVID19, accompagnando i lavoratori verso una transizione agevole ad altri settori o posti di lavoro. Questo obiettivo può rivelarsi particolarmente importante per gli impiegati di quelle zone rurali nelle quali le opportunità di occupazione sono stagnanti o potrebbero non esistere. Ma comprende necessariamente anche i lavoratori anziani, con mobilità limitata o soggetti discriminati (come i migranti), nonché tutti coloro che necessitano di maggiore flessibilità.
Impatto
Il progetto sosterrà gli adulti disoccupati nello sviluppo di una serie di competenze necessarie al lavoro autonomo e nella piccola o micro imprenditoria sfruttando la gig economy. In particolare, il programma potenzierà le loro competenze digitali, trasversali, imprenditoriali, ma anche gli elementi di contabilità, capacità di negoziazione e di autogestione.
Prodotti
- Insieme di MICRO-CORSI abbinati a GIG-WORK LIKE, SCENARI e TASK per attivare un ampio set di competenze necessarie nel mercato del lavoro reale e nell’economia in particolare.
- Strumento di pianificazione della carriera per motivare e guidare gli adulti a migliorare le proprie competenze creando la propria opportunità di lavoro attraverso un programma di valutazione delle skills che contribuirà a facilitare la convalida delle competenze acquisite.
- Toolkit per educatori: istruzioni per gli educatori che gestiscono il programma con un gruppo di partecipanti.
Principali attività locali
Sperimentazione del corso per diventare GIGGER (metà 2024)
I partecipanti potranno prendere parte al programma in autonomia supportati da sessioni di coaching (per aiutare il singolo nelle sue decisioni specifiche) o far parte di gruppi di lavoro per favorire la capacità dei partecipanti di operare sulla piccola parte di un progetto rimanendo connessi (digitalmente) con altri.
Formazione formatori (metà 2024)
Programma per educatori, formatori, coach, career manager e altri professionisti interessati a saperne di più sulla GIG ECONOMY e ad imparare ad usare i prodotti creati durante il progetto.
Risultati
RICERCA INIZIALE
I partner hanno concluso la ricerca sullo stato della gig economy nelle loro nazioni. Il report illustra le diverse situazioni fiscali e lavorative relative a questo modello economico, per comprendere meglio le esigenze di coloro che già lavorano come free lance.
I 2 documenti presentano le informazioni reperite durante le ricerche condotte a livello nazionale (Germania, Italia, Malta, Svezia) e comunitario (utilizzando diverse fonti e materiali e studi rilevanti).
– Report sullo status della GIG ECONOMY nei paesi partner.
– Report sulle competenze per GIG WORKER.
I dati raccolti serviranno per strutturare un programma di aggiornamento delle competenze personali e trasversali utile ad aiutare le persone disoccupate a investire la propria professionalità via piattaforma. Ne emergono le competenze che ogni gig worker dovrebbe possedere e sviluppare, per preparare il piano di carriera e il quadro delle competenze corrispondenti.

Report sulla GIG ECONOMY in Italia, Germania, Svezia e Malta.
Il documento riporta le scoperte fatte dai partner durante le analisi locali e nel corso delle ricerche condotte a livello nazionale (Germania, Italia, Malta, Svezia) e comunitario (utilizzando diverse fonti e materiali e studi rilevanti). Include un quadro con le competenze e l’approccio di chi è interessato a lavorare in questi contesti.
Per saperne di più clicca il seguente link:
Report sulla GIG ECONOMY

Report sulle competenze per GIG WORKER
Per saperne di più clicca il seguente link:
Le competenze dei gigger. Breve analisi.
CAREER PLANNING FOR GIGGERS
Il documento (digitale) offre agli educatori una chiara linea guida per sostenere gli adulti bisognosi di competenze da impiegare nella GIG ECONOMY. Presenta una chiara descrizione della gig economy e un suo panorama nell’UE, con un orientamento su come essere “efficienti” nel contesto, le condizioni legali nei paesi partner, i settori che hanno maggiori probabilità di impiegare gig worker, le piattaforme utilizzate e altri elementi attinenti a questo fenomeno di tendenza. Il career planning può essere utilizzato da educatori (mentori, coach, consulenti di carriera…) per supportare gli “aspiranti gigger” nel processo di apprendimento o da adulti che studiano in modo indipendente, per trarre ispirazione e apprendere nuove competenze.
Clicca il seguente link per leggere il Career plan per lavoratori indipendenti

PROGRAMMA PER METTERSI IN PROPRIO. DIVENTARE GIGGER!
Il programma GIGGERS è composto da:
Micro-lezioni: una serie di contenuti teorici brevi e pratici per illustrare agli “aspiranti gigger” il processo generale del lavoro per obiettivi e a distanza, e con più clienti contemporaneamente. L’obiettivo del corso è quello di sensibilizzare i partecipanti adulti alle condizioni di lavoro e alle opportunità offerte dalla gig economy, illustrando le competenze e le capacità necessarie per essere efficaci e professionali come lavoratori autonomi.
Scenari per sperimentare le competenze acquisite: una serie di giochi di ruolo ed esercizi basati su attività che i partecipanti dovranno realizzare lavorando in gruppo. Gli scenari non sono “digitali”, ma istruzioni che leggeranno o riceveranno oralmente da un formatore (via e-mail, tramite una piattaforma o un messaggio di testo…) e dovranno completare utilizzando gli strumenti che hanno a disposizione. Questa sarà una vera e propria simulazione e attiverà competenze e creatività per portare a termine il lavoro.
Tutti i prodotti saranno disponibili a partire da Dicembre 2023
News di progetto
Leggi la newsletter Aprile 2023 al seguente link:
Principali motivazioni per lavorare nella gig economy

Leggi la newsletter Novembre 2023 al seguente link:
Career planning for “GIGGERS wannabe”

Dati del progetto
- Durata 24 mesi, dal 01/09/2022 al 31/08/2024
- ID 2022-1-DE-KA220-ADU-000086609
- Official website: giggersproject.eu
- Social media: Fb + LinkedIn

Finanziato dall’Unione europea. Le opinioni espresse appartengono, tuttavia, al solo o ai soli autori e non riflettono necessariamente le opinioni dell’Unione europea o dell’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA). Né l’Unione europea né l’EACEA possono esserne ritenute responsabili.